Pills from the sky. Pt 1


Disclaimer: I fatti narrati sono realmente accaduti e si ripetono giorno dopo giorno, volo dopo volo. Nonostante l’ilarità che ne scaturisce, ogni situazione viene gestita con il massimo della professionalità. Più o meno. 
Let’s begin.
L’essere umano è strano. A volte è irritante, maleducato, ti verrebbe da chiuderlo in cappelliera per tutto il volo...ma a volte l’essere umano è anche dannatamente divertente.
Come tutti i lavori che portano ad essere a contatto con il pubblico, quello di assistente di volo ti pone in situazioni spesso esilaranti, con la differenza però che una volta messo piede sull’aereo le persone sembrano dimenticare parte del cervello a terra. 
Direi di analizzare una delle situazioni più divertenti.
Il bagno.
Il rapporto con la toilet si sviluppa in momenti ben distinti ed ognuno di questi regala momenti di comicità senza pari. 
Alla ricerca della toilet perduta
Ho visto uomini adulti, ben vestiti, dottori, professori, fissare una parete azzurra in attesa che la porta si materializzi dinanzi ai loro occhi, per poi essere disillusi dall’assistente di volo di turno, che con la massima professionalità, indica invece la porta del bagno alle loro spalle. 
Poi c’è quello che prova ad aprire la cabina di pilotaggio, ma vabbè.
La maniglia.
Bene, la porta è stata trovata, è il momento di aprirla. Nessun problema penserai tu, eh no! Anche qui il passeggero medio riserva delle sorprese. 
Solitamente resta a guardare la porta per un paio di secondi, individua la maniglia e il momento magico arriva proprio quando meno te lo aspetti. 
Il passeggero allunga la mano, afferra la maniglia, la osserva e dopo un attimo di esitazione la gira. Verso l’alto
Ora, io ho solo una domanda.
Perché. Perché? 
In quale universo ti è mai capitato di aprire una porta girando la maniglia verso il cielo. Ti giuro che questo è un atteggiamento che mai mi spiegherò. Se hai una risposta, ti prego, scrivimi, chiamami, parliamone, perché io veramente boh.
Una volta dentro le sfide non sono finite
Tra luci che non si accendono, scarichi a quanto pare introvabili e fazzoletti usati infilati ovunque fuorché nell’apposito e ben segnalato cestino, il passeggero infine esce, si guarda alle spalle, lanciando un’ultima occhiata alla porta che tanto ha osato sfidarlo.
La guarda. La fissa. E-non-la-chiude. E tu ti domanderai, perché? E che ne so io? Tu li capisci questi passeggeri? Perché io proprio no. 
A quel punto arriva l’assistente di volo scazzato, che magari stava provando a bere il primo caffè della giornata dopo sedici ore di veglia e chiude rumorosamente la porta, sperando di far sentire in colpa il passeggero che, tanto per cambiare, lo ignora beatamente.
Ora, tu immagina questa scena ripetuta per centinaia di volte, in loop, per dodici ore. Bello no? È proprio vero che l’umanità è lo show più interessante che si possa osservare. 
Io in questo momento sono seduta sul mio jumpseat sedile, bevendo il mio infuso e cercando di rilassarmi per two fuckin minutes un attimo, scrivendo, e proprio ora, mentre cercavo un modo per concludere, mi si svolge davanti ciò che ho appena descritto.
Tutto viene messo in scena perfettamente, in ogni suo atto. Dallo sguardo smarrito, alla rivelazione, fino ad arrivare alla maniglia (ovviamente il mio momento preferito). Mi viene da sorridere mentre guardo la signora appena cinquantenne sollevare la maniglia verso l’alto, entrare esitante e...non chiudersi.
They never disappoint.



BpoBpo B.

Pics’ source Pinterest


Commenti

  1. Come ti ho scritto su instagram, mi hai fatto schiattare dalle risate! Non vedo l'ora di leggere il prossimo post di questa serie :D

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    1. Sono felicissima ti sia piaciuto! Sto iniziando a pensare su cosa scrivere il prossimo 😉

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